CENTRO PECCI – PRATO

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In migliaia sull’Astronave del Centro Pecci: oltre 12.000 visitatori all’apertura ufficiale di domenica 16 ottobre
Il nuovo Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato riapre il 16 ottobre 2016, dopo il completamento dell’avveniristico ampliamento a forma di navicella spaziale dell’architetto di stanza a Rotterdam Maurice Nio e la riqualificazione dell’edificio originario di Italo Gamberini.

15.000 in tutto le persone che hanno visitato il Centro nel corso delle tre giornate di Grand Opening

Un successo straordinario per la riapertura del Centro Pecci. Domenica 16 ottobre in occasione dell’inaugurazione ufficiale oltre 12.000 persone, dalle 11.00 alle 23.00, hanno visitato la nuova struttura realizzata dall’architetto olandese Maurice Nio e la mostra “La fine del mondo”, curata dal direttore Fabio Cavallucci.

Sommate a quelle che hanno partecipato alle preview di venerdì e sabato si arriva a circa 15.000 presenze: una partecipazione davvero eccezionale che testimonia un’attenzione del pubblico verso il Centro Pecci e un avvicinamento all’arte contemporanea particolarmente significativo e che lascia ben sperare per il futuro.

Visitatori di ogni genere (giovani e meno giovani, famiglie, studenti ecc.) provenienti non solo da Prato ma anche a livello regionale e nazionale (moltissimi per la prima volta), hanno potuto ammirare non solo le nuove caratteristiche architettoniche del Centro, ma anche immergersi nella mostra “La fine del mondo”: un’esposizione capace di coinvolgere ed emozionare attraverso le grandi installazioni di Oliveira e Hirschhorn, fino ai lupi di Cai Guo-Qiang, passando per le opere storiche di Picasso, Fontana, Boccioni e Duchamp, e per i lavori di giovani artisti provenienti da varie parti del mondo.

Durante la giornata di SABATO  anche tanti eventi collaterali che hanno visto il tutto esaurito (dalla conferenza di Marc Augé, alle performance di Pippo Delbono fino e a quella dei Dewey Dell in tarda serata).

Una ripartenza sicuramente esaltante per il Centro Pecci, che prosegue e intensifica le sue iniziative per avvicinare sempre più pubblico alle arti contemporanee, non solo con la mostra La fine del mondo (che resterà aperta fino al 19 marzo) ma anche con tutta una serie di attività che spaziano dalla musica al cinema, dalla danza al teatro. 

Informazioni su mostra e prossime attività del Centro Pecci sul sito www.centropecci.it

LA  MOSTRA: La fine del mondo è  la  mostra  con la  quale  il  nuovo Centro  Pecci riapre il 16  ottobre – visitabile    sino 19 marzo 2017

In occasione della sua riapertura, il Centro Pecci presenta la mostra La fine del mondo,  con le opere di oltre 50 artiste e artisti internazionali e con un allestimento che si estende sull’intera superficie espositiva del museo di oltre 3000 metri quadrati, la mostra si configura come una specie di esercizio della distanza, che spinge a vedere il nostro presente da lontano. La  mostra  è  a  cura del direttore Fabio Cavallucci con la collaborazione, oltre che del team interno, di un gruppo di advisor internazionali.
Durante il percorso il pubblico sperimenterà la sensazione di vedersi proiettato a qualche migliaio di anni luce di distanza, per rivedere il mondo di oggi come se fosse un reperto fossile, lontano ere geologiche dal tempo presente, con la sensazione di essere sospesi in un limbo tra un passato ormai lontanissimo e un futuro ancora distante. Lungo il percorso espositivo tutte le espressioni e i linguaggi artistici saranno interconnessi: la musica, il teatro, il cinema, l’architettura e la danza non rappresenteranno solo eventi collaterali, ma si snoderanno come momenti integranti della mostra, contribuendo a costruire una narrazione immersiva e coinvolgente.
La mostra La fine del mondo sarà accompagnata da un catalogo pubblicato in due lingue, italiano e inglese, e da una fitta serie di conferenze e di dibattiti che svilupperanno i vari temi della mostra, anche di carattere scientifico, filosofico, letterario: dalle teorie recentissime della fisica alla preistoria, dalla fantascienza all’ecologia e alla sostenibilità.
Artisti: Adel Abdessemed, Jananne Al-Ani, Darren Almond, Giovanna Amoroso & Istvan Zimmermann, Anonimi del paleolitico inferiore, Anonimo del paleolitico superiore, Aristide Antonas, Riccardo Arena, Kader Attia, Francis Bacon, Babi Badalov, Fayçal Baghriche, Francesco Bertelè, Rossella Biscotti, Björk, Umberto Boccioni, Kerstin Brätsch, Cai Guo-Qiang, Julian Charrière & Julius von Bismarck, Ali Cherri, Analivia Cordeiro, Isabelle Cornaro, Vincenzo Maria Coronelli, Hanne Darboven, Pippo Delbono, Marcel Duchamp, Marlene Dumas, Jimmie Durham, Olafur Eliasson, Federico Fellini, Didier Fiuza Faustino, Lucio Fontana, Carlos Garaicoa, Adalberto Giazotto, Arash Hanaei, Camille Henrot, Thomas Hirschhorn, Joakim, Polina Kanis,Tadeusz Kantor, Tigran Khachatryan, Robert Kusmirowski, Andrey Kuzkin, Volodymyr Kuznetsov, Suzanne Lacy, Ahmed Mater, Boris Mikhailov, NASA, Henrique Oliveira, Lydia Ourahmane, Pëtr Pavlensky, Gianni Pettena, Agnieszka Polska, Pablo Picasso, Pussy Riot / Taisiya Krugovykh, Qiu Zhijie, Józef Robakowski, Batoul S’Himi, Fari Shams, Santiago Sierra, Hiroshi Sugimoto, Luis Urculo, Emmanuel Van der Auwera, Ekaterina Vasilyeva & Hanna Zubkova, Andy Warhol, Ingrid Wildi Merino, Andrzej Wróblewski, Alik Yakubovich, David Zink Yi

 CENTRO  PECCI
Il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci è la prima istituzione italiana costruita ex novo per presentare, collezionare, documentare e promuovere le ricerche artistiche più avanzate. Dalla sua apertura nel 1988 ha prodotto una vasta attività espositiva e di documentazione sull’arte contemporanea, numerosi programmi didattici, spettacoli ed eventi multimediali. Ha raccolto in collezione oltre mille opere che mappano le tendenze artistiche dagli anni Sessanta ad oggi: pittura, scultura, cinema e video, installazioni, opere su carta, libri d’artista, fotografie, grafica, e progetti commissionati.

Nel 2016 il Centro Pecci riapre dopo il completamento dell’ampliamento a firma dell’architetto Maurice Nio e la ristrutturazione dell’edificio originario progettato dall’architetto razionalista Italo Gamberini. Oggi il complesso ospita, oltre a circa 4000 mq di sale espositive, l’archivio e biblioteca specializzata CID/Arti Visive, che conta un patrimonio di circa 60.000 volumi, l’auditorium–cinema, il bookshop, il ristorante e il bistrot e il teatro all’aperto.

CENTRO PECCI – PRATOultima modifica: 2016-10-20T11:11:28+02:00da modaefashion
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