In questo ultimo lavoro di Olga Karasso, il personaggio principale è un regista-attore teatrale e scrittore che, in fonda crisi esistenziale per motivi sia professionali che familiari, decide, pentendosene amaramente, di isolarsi in una casa di campagna.
La linearità delle nostre vite è solo apparente. Abbattute le barriere del racconto convenzionale, con rinvii spaziali e temporali, l’autrice, con i soliti umorismo e stile graffiante, gioca tra il visibile e l’invisibile con un finale che una volta ancora rovescerà la prospettiva del lettore.
Sono stata una privilegiata lettrice del manoscritto di “ Così come viene...” , quando ancora la sua creativa autrice meditava sulla finalizzazione di questo libro. Sono davvero entusiasta di poter commentarne la lettura a favore dei prossimi lettori! Questo progetto editoriale infatti è molto interessante e può accattivare la lettura di lettori diversi poiché mescola sapientemente ironia e antica saggezza all’interno di una trama vorticosa. Mi è piaciuto molto il tratteggio dei singoli personaggi, coerenti a se stessi fino alla fine e ognuno portatore credibilissimo di un preciso punto di vista sulla vita, che lotta per sopravvivere e che prova a modificarsi, mentre la vita stessa e il mondo continuano a scorrere… Quale sarà la soluzione finale davanti a un mondo in cambiamento che spiazza e ci chiede di reinventarci? La soluzione finale è altrettanto spiazzante! Ci sorprende, obbliga a uno slittamento del nostro piano di riferimento, ci dà il capogiro! Ma la giusta filosofia è prenderla… Così come viene!